L’embolizzazione del varicocele maschile è un intervento mini-invasivo, eseguito in anestesia locale, che permette di chiudere selettivamente le vene responsabili del varicocele. Garantisce gli stessi risultati della chirurgia tradizionale ma con minore invasività ed una più rapida ripresa post-intervento. Il paziente viene dimesso il giorno stesso della procedura, senza la necessità di pernottare in ospedale.
IL VARICOCELE MASCHILE
Il varicocele maschile è una dilatazione varicosa delle vene del testicolo secondaria a reflusso di sangue nella vena spermatica.
È una condizione molto comune che interessa il 10-15% della popolazione maschile generale e il 30-40% degli uomini che si sottopongono ad esami per infertilità.
È localizzato a sinistra nella maggioranza dei casi. Nel 15% dei casi è bilaterale. Il varicocele destro isolato è raro.
COME SI MANIFESTA
Il varicocele può essere asintomatico. Se sintomatico, può determinare
Massa scrotale o rigonfiamento dello scroto
Dolore scrotale
Atrofia testicolare
Infertilità/ridotta fertilità
DIAGNOSI ECOGRAFICA
L'ecocolordoppler scrotale è l'esame di radiologia diagnostica di riferimento per il varicocele, in quanto consente sia di confermare la diagnosi che di determinare la gravità della patologia.
All'ecografia, il varicocele si presenta come una dilatazione serpiginosa delle vene del plesso pampiniforme (diametro >2 mm) e con reflusso durante manovra di Valsalva (anche a riposo nei casi più gravi).
GRADING SECONDO SARTESCHI
Grado I
Vene non dilatate
Reflusso a livello del canale inguinale durante il valsalva
Grado II
Vene dilatate al polo superiore del testicolo
Il reflusso si estende fino a quest’ultime durante il valsalva
Grado III
Vene dilatate a qualsiasi altezza, visibili solo in posizione eretta
Reflusso che si estende al polo inferiore
Grado IV
Vene dilatate anche in posizione supina
Reflusso che si estende al polo inferiore
Grado V
Vene dilatate con evidenza di reflusso anche in situazione di riposo
LA SCLEROEMBOLIZZAZIONE DEL VARICOCELE MASCHILE
INDICAZIONI
L'embolizzazione del varicocele è indicata in uno o più dei seguenti casi
Dolore inguinale/scrotale cronico
Infertilità con anomalie spermatiche rilevate con lo spermiogramma
Ricorrenza del varicocele dopo chirurgia
Atrofia testicolare in pazienti pediatrici
CONTROINDICAZIONI
Questo tipo di intervento è controindicato in caso di
Severa coagulopatia
Precedente severa reazione allergica al mdc
Insufficienza renale
COSA FARE PRIMA DELL’INTERVENTO
Prima dell'intervento è necessario eseguire un ecocolordoppler scrotale ed uno spermiogramma. Se necessario, il Radiologo Interventista richiederà ulteriori esami prima di porre indicazione alla procedura.
Se ci sono le indicazioni e non sussistono controindicazioni, si viene inseriti in lista d'attesa per l'intervento.
Prima della procedura è necessario digiunare per 12 ore, quindi dalla sera prima del ricovero.
COME SI ESEGUE L’EMBOLIZZAZIONE DEL VARICOCELE
L’embolizzazione del varicocele è una procedura mini-invasiva che viene eseguita in regime di day surgery, senza bisogno di pernottare in ospedale: il paziente viene ricoverato la mattina e viene dimesso in serata.
In sala operatoria, in condizioni rigorosamente sterili, dopo aver eseguito l’anestesia locale, il Radiologo Interventista effettua un accesso venoso ecoguidato in vena basilica destra (o sinistra), utilizzando una comune agocannula (1.). Dopodiché, viene inserita una guida metallica (2.) e su questa un introduttore vascolare 4 F (circa 3 mm di diametro) (3. – 4.), un tubicino in materiale plastico con una valvola che impedisce la fuoriuscita di sangue.
Utilizzando la guida dei raggi x e senza ulteriori tagli, il Radiologo Interventista naviga all’interno del sistema venoso con un catetere vascolare (un tubicino del diametro di un paio di mm) ed un filo guida fino a raggiungere la vena spermatica del lato patologico (entrambe, se necessario).
In vena spermatica, iniettando alcuni cc di mezzo di contrasto, il Radiologo Interventista conferma la presenza del varicocele.
Fatto questo, si procede alla compressione esterna del funicolo spermatico in corrispondenza della branca pubica (all’inguine) per impedire al farmaco embolizzante di raggiungere il testicolo.
Si inietta quindi il farmaco embolizzante, generalmente una schiuma di ATOSSISCLEROL al 3%.
Si rimuovono quindi il catetere e l’introduttore e si chiude l’accesso venoso comprimendo manualmente per alcuni minuti, senza punti di sutura, solo con una medicazione.
DOPO L’INTERVENTO
La procedura è eseguita in regime di Day-Surgery: il paziente può essere dimesso il giorno stesso.
Bisogna evitare attività fisica e sessuale per almeno cinque giorni.
Bisogna evitare gravidanze per almeno due mesi.
I CONTROLLI POST-INTERVENTO
A 3-6 mesi dall’intervento è necessario ripetere lo spermiogramma e l’ecocolordoppler scrotale.
RISULTATI
I risultati del trattamento chirurgico tradizione e dell’embolizzazione sono sovrapponibili
Successo tecnico: 93% primo trattamento; 100% trattamento recidiva post-chirurgica
35% delle coppie infertili avrà una gravidanza dopo il trattamento (se non coesistono altri fattori di infertilità)
COMPLICANZE
Sono modeste. Si può sviluppare flebite (infiammazione delle vene) se il farmaco arriva nel plesso pampiniforme. Questa à generalmente autolimitante, trattabile con anti-infiammatori e riposo.
Nel 10% dei casi si verifica un modesto dolore in regione lombare per 24-48 ore; anti-infiammatori generalmente sufficienti
Il 10% dei pazienti riferisce gonfiore scrotale e discomfort, generalmente di durata fino a 24-48 ore, trattabili con anti-infiammatori.
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